26/01/2017 – In attesa di conoscere la data del voto, entra nel vivo la campagna a sostegno dei due referendum sul lavoro (voucher e appalti), promossi dalla Cgil. Oggi, 26 gennaio 2017, si tiene infatti a Roma, l’Assemblea nazionale delle camere del lavoro e di tutte le strutture del sindacato. Oltre 1.500 i partecipanti attesi da tutta Italia al Palazzo dei Congressi all’Eur, dalle ore 9.30 alle ore 14, quando sono previste le conclusioni dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Dalle 10 è possibile seguire il dibattito in diretta streaming su RadioArticolo1. Dopo la costituzione del Comitato per il Sì, l’assemblea di Roma rappresenta il primo importante appuntamento nazionale della campagna, che però è già entrata nel vivo sui social network (#con2sì è l’hashtag prescelto) e soprattutto nei vari territori, dove quotidianamente si susseguono iniziative di informazione e confronto sui temi affrontati dai quesiti referendari, anche attraverso le testimonianze di lavoratrici e lavoratori che hanno sperimentato sulla propria pelle cosa significa lavorare a voucher o essere vittime dei meccanismi perversi degli appalti.
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Baseotto: voucher e appalti, quorum possibile
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Parallelamente alla campagna sui referendum prosegue poi il percorso della Carta dei diritti universali del Lavoro, la proposta di legge di iniziativa popolare a sostegno della quale la Cgil ha raccolto oltre un milione di firme. Questa settimana è partito il “tour” parlamentare, per illustrare ai vari gruppi i contenuti della Carta e chiedere che la discussione della legge sia al più presto incardinata in Parlamento. Finora, gli incontri si sono svolti con Sinistra Italiana, Movimento 5 Stelle, Lega Nord e Gruppo Misto. “La nostra battaglia referendaria e quella a sostegno della Carta sono battaglie di natura culturale prima ancora che sindacale e politica”, ha detto Franco Martini, segretario confederale della Cgil, intervistato da RadioArticolo1. “In questo paese – ha aggiunto – dobbiamo ricostruire una cultura del lavoro e per far questo la Cgil da sola non basta: c’è bisogno del sostegno di tutti quei soggetti che vogliono veramente fare dell’Italia un paese moderno, civile e in cui si rispetti il primo articolo della Costituzione: l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Non su un lavoro qualsiasi, ma su un lavoro che esprima tutte le potenzialità creative della persona e che quindi ne rispetti anche la dignità”.
Baseotto: vinciamo i referendum su voucher e appalti
“La nostra determinazione è vincere i due referendum su voucher e appalti. Un primo risultato, intanto, l’abbiamo già ottenuto: finalmente in Italia si è tornati a parlare di lavoro. Ma ovviamente non basta: ogni giorno chiediamo al governo di fissare la data per votare”. Così il segretario confederale della Cgil Nino Baseotto ha aperto l’Assemblea nazionale delle Camere del lavoro e di tutte le strutture del sindacato a Roma. Quanto al quesito bocciato, “la battaglia della Cgil contro i licenziamenti illegittimi prosegue: non ricorreremo contro la pronuncia di inammissibilità della Corte, ma faremo comunque di tutto per garantire quelle tutele”.
“Raggiungere il quorum sarà difficile – prosegue Baseotto –, ma è un obiettivo alla nostra portata se paliamo all’insieme dei cittadini, perché i nostri referendum riguardano milioni di persone e ci stiamo rivolgendo ai due terzi di italiani secondo cui è proprio il lavoro il più grande problema irrisolto del Paese”. Arriveranno dei correttivi che possono neutralizzare i due quesiti? “Finora – sottolinea il dirigente sindacale – tanti annunci e nessun fatto concreto. Corrono ipotesi strampalate e pericolose come le quote massime di voucher sul numero di dipendenti. In ogni caso solo la Corte di Cassazione deciderà se un eventuale intervento legislativo potrà annullare il referendum. Noi al posto dei voucher chiediamo un nuovo strumento di natura contrattuale: è una posizione semplice e chiara scritta nella Carta dei diritti. Perché se i referendum sono il mezzo, il cuore della nostra iniziativa sindacale è la Carta dei diritti universali del lavoro. Per questo stiamo chiedendo ai gruppi parlamentari di incardinarla per la discussione in Aula”, ha ricordato Baseotto: “Se si approveranno norme che colgono la sostanza delle nostre proposte, scenderemo in piazza a festeggiare. Ma adesso affrontiamo una campagna elettorale che sarà dura”. Appuntamento a sabato 11 febbraio, giorno in cui ci saranno più di cento iniziative in tutta Italia. “Con due sì – ha concluso – sarà davvero tutta un’altra Italia”.
Un pensiero, in apertura, è andato alla popolazione colpita dal terremoto: “Di fronte alla disperazione – ha osservato il segretario confederale della Cgil – è difficile trovare le parole giuste. Possiamo solo esprimere vicinanza, cordoglio e solidarietà, e sollecitare un’azione più incisiva: ritardi e pastoie burocratiche sono inaccettabili. Al governo diciamo che è tempo di battere un colpo. E diciamo un grazie enorme a tutti coloro che si sono impegnati nel soccorso, ai comparti del lavoro pubblico che come sempre si sono distinti. A persone come Walter, medico del 118, che ha trovato la morte nell’elicottero precipitato. Il nostro impegno come Cgil è intensificare ulteriormente la raccolta fondi e fare tutto il necessario, anche con l’iniziativa interna per aiutare le Camera del lavoro e le Leghe dello Spi nel realizzazare tanti progetti”. (mm, cr)
Tanti gli interventi che si sono susseguiti sul palco romano. Gli studenti dell’Udu, tramite la coordinatrice Elisa Marchetti, hanno spiegato come i quesiti referendari riguardino anche loro. “Il ricorso selvaggio agli appalti al ribasso ha anche ricadute pesanti sulla qualità dei servizi di mensa, portierato e pulizia delle nostre università. Anche i voucher ci riguardano, in modo più diretto: tanti studenti lavoratori sono retribuiti con i buoni, e spesso neanche per tutte le ore lavorate”. Per questo “inviteremo gli studenti universitari a votare sì: non vogliamo essere la generazione precaria e dei senza diritti”
Da Rassegna.it