VILLA SERENA: TRASFERIMENTI FORZOSI. IMPIEGATI VILLA SERENA VERSO NUOVO CALL CENTER LABOR. FONDATE LE PREOCCUPAZIONI ESPRESSE DA CGIL E UIL MA L’AZIENDA COMUNICA INTENZIONE DI PROCEDERE COMUNQUE CON GLI ORDINI DI TRASFERIMENTO

21/02/2017 – Le preoccupazioni manifestate dalle organizzazioni sindacali in merito alla possibilità che due impiegati di Villa Serena potessero essere trasferiti d’ufficio da Jesi al centro di Ancona, per rispondere semplicemente al telefono, si sono rivelate fondate.
Nella riunione di ieri infatti (20/2) il responsabile delle relazioni sindacali del Policlinico Abano Terme, ha ribadito alle organizzazioni sindacali la irremovibile decisione della società di procedere, con decorrenza 27/2, ai trasferimenti forzosi dei lavoratori di Villa Serena presso quello che vorrebbe essere il nuovo call-center unificato per le strutture di proprietà della Labor (Villa Serena di Jesi e Villa Igea di Ancona), qualora non fossero usciti volontari sufficienti a coprire l’organico di 4 operatori totali (2 tassativamente di Villa Serena e 2 di Villa Igea).
L’azienda non ha fornito, neppure in questo ultimo incontro, alcuna spiegazione su quelle che dovrebbero essere le inderogabili esigenze produttive richieste dall’art. 2103 del Codice Civile, per legittimare il trasferimento di lavoratori su “unità produttive” distinte, ma ha, ancora una volta, in maniera molto vaga parlato di “una prova”, a tempo indefinito, nel corso della quale l’azienda avrebbe valutato l’eventuale miglioramento o peggioramento del servizio offerto e forse deciso, solo successivamente, se riportare o meno i lavoratori nel proprio posto di lavoro di Jesi.
L’azienda non ha neppure spiegato, a 7 giorni dall’annunciato avvio del call-center, come intenda riorganizzare il servizio CUP di Villa Serena alla luce della diminuita disponibilità dei operatori in servizio agli sportelli e conseguentemente gli orari di lavoro di coloro i quali rimarrebbero in servizio al CUP, ne, tantomeno ha spiegato presso quale sportello interno verrebbero dirottati i pazienti marchigiani che, a partire dal 27/2, si presentassero fisicamente al CUP di villa serena per chiedere le prenotazioni.
Al momento (21/2) nessun lavoratore ha ricevuto gli ordini di servizio che impongono e spiegano le caratteristiche del trasferimento e come se non bastasse, ne gli operatori che dovrebbero prendere servizio ad Ancona, ne quelli che rimarrebbero in servizio a Villa Serena conoscono ancora la programmazione del loro turno di lavoro a partire dal 27 p.v., avendo l’azienda deciso di sospendere la programmazione e la comunicazione dei turni della settimana entrante ai propri dipendenti.
A nulla sono valse le proposte avanzate dalla CGIL FP e UIL FPL, volte ad arrivare a definire una soluzione condivisa – prima di tutto con i lavoratori interessati – capace di evitare imposizioni, offrendo la disponibilità a concordare comandi temporanei, con indennizzi commisurati al percorso chilometrico effettuato ed alle maggiori spese sostenute, per un massimo di 30 giorni, in modo da consentire all’azienda di poter fare quella “prova” che ha ripetutamente detto di voler fare, prima dell’eventuale avvio definitivo. L’azienda aveva però evidentemente già deciso da tempo di procedere a trasferimenti definitivi e forzosi dei lavoratori e l’unica cosa che ha offerto è stato uno pseudo incentivo di soli 80 euro al mese, solo per gli impiegati delle prenotazioni di Villa Serena (niente per tutti gli altri!) comunque subordinato ad una presenza effettiva dell’80% delle giornate lavorative.
Un incentivo che a parere di CGIL FP e UIL FPL non incentiva nessuno e che non copre minimamente i disagi che verrebbero imposti agli operatori Jesini.
CGIL FP e UIL FPL hanno ribadito nell’incontro di ritenere incomprensibile come possa giustificarsi una scelta palesemente contro i lavoratori apparentemente finalizzata esclusivamente ad inserire 4 operatori all’interno di 4 mura poste nel pieno centro di Ancona, nonché il vero motivo alla base della ostinazione dimostrata nel voler comunque procedere ai trasferimenti definitivi (nonostante dica di voler fare una prova) e del rifiuto della proposta sindacale di istituzione di 2 centri di risposta telefonica distinti (1 a villa Serena ed 1 a Villa Igea) all’interno dei quali smistare le telefonate in arrivo.
Immaginare che nel 2017, nel momento in cui la tecnologia dovrebbe consentire agevolmente di trasferimento le telefonate anziché le persone, l’azienda sceglie di traferire le persone, anziché le telefonate, a 40 km di distanza dal proprio posto di lavoro, per rispondere al telefono senza spiegare quale sarebbe il valore aggiunto insito nel fatto che anziché rispondere al telefono da Jesi si risponda dall’interno di un appartamento nel pieno centro di Ancona.
Alcuni dei lavoratori hanno già preannunciato la volontà di contestare, per le vie legali, gli eventuali ordini di servizio che saranno eventualmente notificati.
CGIL FP e UIL FPL auspicano che l’azienda riveda la propria posizione di chiusura annunciando che diversamente chiameranno i lavoratori in assemblea per decidere tutte le azioni che saranno ritenute opportune per contrastare una gestione che appare sempre più sorda alle richieste sindacali e contro i lavoratori interessando della situazione anche tutte le istituzioni politiche della regione, del servizio sanitario regionale e dei comuni limitrofi.
Preoccupazione è anche e soprattutto rivolta, da parte di CGIL FP e UIL FPL , agli utenti che si rivolgeranno alle due strutture, i quali, senza alcuna campagna informativa, a partire da lunedì 27 febbraio, potrebbero trovarsi modificata l’organizzazione degli sportelli e 4 operatori in meno (-2 a villa serena e -2 a villa igea) prima dedicati a rilasciare anche le prenotazioni cartacee ai rispettivi sportelli.

FP CGIL – UIL FPL

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