“ASSO” OSIMO: LA CGIL E I VOUCHER – CHI FA LE BATTAGLIE E CHI LE POLEMICHE ALLO SPECCHIO (TANTO LE BATTAGLIE LE HANNO FATTE ALTRI!)

La vicenda della sanzione amministrativa di 300mila euro per la ASSO di Osimo non è che la ennesima conferma della giustezza delle posizioni sostenute dalla CGIL in questi anni contro l’uso distorto dei voucher, fino alla battaglia referendaria per la loro abolizione.
Soni questi i giorni in cui si registra (se il Parlamento confermerà il decreto governativo di abolizione) un grande risultato per la dignità del lavoro: con legittima soddisfazione per la CGIL, che ha dimostrato, sia pure impegnandosi quasi da sola, la possibilità di invertire con successo ultradecennali politiche di mercificazione del lavoro.
Son battaglie che la CGIL fa da anni anche nei nostri territori ed anche ad Osimo: lo sa bene la Asso e lo sa quella politica che per tanto tempo, fino a due anni fa, ha accuratamente evitato, quando non respinto, qualsiasi ipotesi o richiesta di confronto sui tanti problemi che affliggono, fin dalla nascita, la società pubblica osimana.
Spiace dover leggere polemiche – tra l’insulso e il ridicolo – da parte di politici locali faziosamente in cerca di modesta visibilità mediatica: forse bisognerebbe prima informarsi e, magari, leggersi prese di posizione pubbliche espresse negli ultimi 15 anni anche sui quotidiani locali.
Il cambio di gestione ASSO ha, perlomeno, consentito di aprire di un tavolo di confronto sui molteplici aspetti della vita di una società ( oggi pubblica, ma nata e vissuta per anni come srl!) la cui nascita la CGIL ha osteggiato fin dall’origine.
La vicenda vouchers è stata oggetto di una breve informativa ad un tavolo negoziale e presentata come vicenda legata ad impostazioni strategiche non più appartenenti all’attuale gestione.
Abbiamo ascoltato e approvato tale sacrosanta novità e, allora come oggi, abbiamo evitato di “sparare sulla croce rossa”, attaccando le vecchie gestioni una volta di più di quanto avevamo già fatto. Questo è compito che lasciamo tranquillamente alla politica locale: che magari poteva averne contezza e chiedere informazioni già due fa o ancor prima ( quando lo denunciammo noi), invece di scaricare oggi su altri responsabilità, silenzi o colpevoli ignoranze proprie.
Siamo comunque abituati: già anni fa, quando ci spendevamo sui giornali proprio sulle cose che qualcuno scopre solo oggi (ma in che città viveva fino ad ora?) venivamo accusati di essere di parte, magari con quella che era allora l’opposizione. Oggi, paradossalmente ci si accusa dell’esatto contrario!
A questo punto siamo contenti dell’intervento sanzionatorio degli Ispettorati e speriamo che ciò sia da ammaestramento per gli amministratori di oggi e di domani.
Ci interessa però di più continuare un confronto con la ASSO per ridefinire la geografia contrattuale interna- cosicchè nessuno abbia a perderci, ma ognuno sia “fotografato”per quel che effettivamente fa -, così come pretendiamo che siano garantiti a tutti quegli aumenti contrattuali che una interpretazione troppo rigida e distorta aveva bloccato per anni.
Sappiamo di essere su di un sentiero difficoltoso: caratterizzato dalle difficoltà di finanza pubblica, ma anche dall’originaria distorsione concettuale di servizi pubblici gestiti da una società privata, ma totalmente controllata dal Comune.
Una scelta sbagliata, solo di recente sanata dalla trasformazione in Azienda Pubblica, che oggi richiede meno polemiche di comodo e molto più impegno a far sì che tutte le professionalità interne alla ASSO abbiano la giusta e necessaria certezza di riconoscimento dei propri diritti e delle proprie professionalità.
Questo abbiamo sempre perseguito – anche quando era difficile parlare con lavoratori intimoriti e precari – e questo continueremo a fare.
In barba a tutti i “furbetti del Comunello”, di oggi e di domani.

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