21/03/2018 – Firmato il 20 marzo il Protocollo d’Intesa in tema di appalti, tra l’Amministrazione Comunale di Falconara marittima e CGIL CISL UIL.
L’intesa arriva – frutto di un lungo lavoro preparatorio e di confronto – dopo quelli già firmati con il Comune di Ancona, quello di Senigallia, l’ASP 9 di Jesi ed il Protocollo Tipo siglato, a livello regionale, con l’ANCI.
Nelle prossime settimane si lavorerà per risultati analoghi negli altri principali Comuni della provincia di Ancona.
“Da troppo tempo – dice Marco Bastianelli, segretario Generale della CGIL di Ancona – le OO.SS denunciano irregolarità da parte delle imprese – spesso cooperative – nell’affidamento degli appalti: mancate riassunzioni, retribuzioni non pagate, riduzione di ore, peggioramento delle condizioni normative e contrattuali”.
Un caso annoso, molto presente anche sulla stampa locale, è quello della cooperativa “Agorà” che ha in appalto/concessione dei servizi sociali da parte proprio del Comune di Falconara e che in modo reiterato non paga le retribuzioni ai propri dipendenti. Di questi giorni la notizia che il Comune di Falconara si sostituirà nel pagamento delle spettanze dei lavoratori come rivendicato dalla FP Cgil e dalle altre sigle sindacali.
“Il Protocollo – spiega Claudio Di Pietro, che segue da vicino il tema per la Camera del Lavoro – tende a creare le premesse per garantire, nei futuri appalti, le condizioni di rispetto della clausola sociale come previsto dall’Art 30 del Codice degli Appalti”.
La clausola che è prevista dalla norma è stata esplicitata nell’accordo come segue:’ L’appaltatore,se cooperativa sociale, si impegna al rispetto dell’art 37 del CCNL delle cooperative del settore socio-sanitario-assistenziale-educativo e di inserimento lavorativo, in materia di riassorbimento e salvaguardia del personale attualmente impiegato nei servizi. Nel caso in cui l’appaltatore applichi un CCNL diverso da quello delle cooperative socio-sanitarie-assistenziale-educativo e di inserimento lavorativo, ove non sia contemplata una disposizione analoga al citato art.37, l’impresa subentrante si obbliga ad assumere prioritariamente tutti i lavoratori presenti nel precedente appalto, garantendo- compatibilmente con la sua organizzazione e le mutate esigenze tecno-organizzative – il rispetto degli accordi attualmente in vigore e scaturenti dalla contrattazione nazionale di settore’.
Si fa obbligo agli aggiudicatari di applicare i CCNL firmati dalle OO.SS comparativamente più rappresentativi (onde evitare il dilagante fenomeno dei contratti ‘pirata’). Si prevedono criteri di aggiudicazione che possano garantire un buon livello di qualità dei servizi e di rispetto dei diritti dei lavoratori:
- offerta economicamente più vantaggiosa,evitando che gran parte della scelta sia basata sul solo “costo” del servizio;
- esclusione di imprese che risultino inadempienti in materia contrattuale,contributiva,assicurativa e di sicurezza sul lavoro;
- divieto all’obbligo da parte dei lavoratori a diventare soci di una cooperativa
- una serie di impegni di informazione alle OO.SS da parte del Comune a seguito dell’affidamento dell’appalto: in particolare, entro 10 giorni, l ‘Ente dovrà comunicare l’oggetto dell’appalto,luogo,generalità dell’aggiudicatario,valore contrattuale netto,ribasso d’asta,inizio e fine prestazione, nominativo del Rup, eventuali previsioni di sub appalti (previsto un capitolo specifico sulla tutela dei lavoratori in subappalto);
- previste riunioni periodiche di confronto e verifica e, soprattutto, l’obbligo – per l’impresa aggiudicataria – di avviare un confronto con le OO.SS per l’esecuzione del contratto e per addivenire ad un accordo che regoli la gestione dell’appalto in ottemperanza ai diritti contrattuali (orari di lavoro,turni, logistica,applicazione CCNL e contrattazione territoriale oltre che su salute e sicurezza).
La speranza è che, quanto prima, un analogo Protocollo giunga anche alla firma tra OO.SS. e Regione Marche: anche qui, infatti, il confronto procede da molti mesi.