05/06/2018 – Nella cosiddetta “Regione di Mezzo”, Ancona, città capoluogo, riveste sicuramente un ruolo centrale e in questi anni ha intrapreso – pur nelle difficoltà determinate da una crisi tanto diffusa quanto perdurante – un percorso utile a definire la sua identità in un contesto economico e sociale in trasformazione.
In questo quadro, Cgil Cisl Uil, sono convinti che solo nella saldatura armonica tra sviluppo, lavoro e cura, cioè tra crescita economica e crescita sociale, il territorio può davvero realizzare le sue potenzialità.
Ritengono quindi fondamentale che il Comune – con il concorso di tutti i soggetti sociali ed economici e i principali poli produttivi e formativi, a partire dall’Università Politecnica delle Marche – sia motore del rilancio, progettando e realizzando una serie di azioni positive e condivise, valorizzando più che mai tutte le forme di partecipazione.
Cgil Cisl Uil, nella logica di una ri-generazione di ruolo e qualità della città di Ancona – consapevoli di rappresentare circa il 20% degli elettori: lavoratrici e lavoratori, disoccupati, pensionate e pensionati residenti ad Ancona – sentono la responsabilità di dare voce ad istanze che mettano al centro il benessere collettivo e ridiano prospettive di miglioramento ai cittadini. Per questo occorre rifuggire facili scappatoie demagogiche di chi strumentalizza, amplificandole, paura, ansia, chiusure: sentimenti che non vanno sottaciuti, bensì gestiti con saggezza, fiducia, richiamo al senso civile della convivenza; aprendo a prospettive di sviluppo e non ritirandosi dentro trincee sempre più piccole. Se si sarà capaci di dare questa prospettiva di apertura e di crescita alla città- secondo i sindacati – allora Ancona potrà valorizzare quei segni di rilancio che già si intravedono, costruendo iniziative e forme tali da superare anche le molte criticità, ritardi, debolezze, che tuttora permangono.
Le scelte da portare avanti, dovranno necessariamente essere frutto di relazioni e confronti, in un lavoro di rete, promosso dall’istituzione comunale attivando sinergie e mettendo in campo capacità progettuali.
Ai candidati Sindaci, Cgil Cisl Uil propongono una serie di proposte su tre macro aree quali :
Sviluppo e lavoro
Centralità delle politiche di allargamento delle possibilità di occupazione degli anconetani, con un attenzione particolare ai giovani: dallo sviluppo del co-working, alla messa a sistema di un rapporto Amministrazione-Territorio-Scuola-Impresa;
Serve una nuova sede, più funzionale, per il Centro per l’impiego.
Intreccio sempre più evidente fra tutela ambientale e sviluppo della “blue economy”.
Porto, come vettore principale di sviluppo considerato fulcro economico e anima vera della città, nell’intreccio fra logistica, merci e turismo. Aprirsi ad investimenti di prospettiva, anche con l’intreccio dei privati.
Il nuovo slancio della cantieristica navale va valorizzato nell’intreccio con l’indotto locale, per favorire l’avanzamento tecnologico e la riconversione dello storico apparato artigiano.
L’uscita Porto/A14 rimane la risposta infrastrutturale ineludibile per chiunque vada ad amministrare.
Favorire la crescita dell’impresa innovativa anche nel commercio sostenendo la diversificazione creativa dell’offerta e l’impresa giovanile, a fronte degli affitti impossibili del centro città
Costruire un terreno fertile per le aziende capaci di servizi avanzati alle imprese, in un mondo sempre più digitalizzato
Progettazione urbana, infrastrutture, viabilità
- Limitare consumo di suolo e promuovere al massimo delle possibilità la riconversione del costruito
- Sostegno ai progetti come quelli relativi al nuovo “water front” e al nuovo ingresso alla città “Palombella – Archi”: un percorso che non può interrompersi e che richiede intelligente rapporto con Stato e UE.
- Arricchimento dei servizi di base per i quartieri periferici e le frazioni: non bastano solo le scuole; servono aree verdi e impianti sportivi, luoghi di ritrovo effettivamente fruibili e servizi sociali a misura degli specifici bisogni; serve incentivare la presenza di attività commerciali e di pubblico esercizio
- Salvaguardare il ruolo di cerniera tanto urbana quanto sociale e di integrazione della “Seconda Ancona”, rendendo risorsa anche la presenza multietnica.Ricordiamo,fra gli esempi di possibile iniziativa, il recente focus promosso da Cgil Cisl e Uil con “Cittadinanzattiva” sull’Area ex-CRASS .
Ridare piena centralità al tema dei collegamenti viari con il resto del Paese e con l’Europa del Nord. Va mantenuta alta la pressione per l’effettivo raddoppio della ferrovia Ancona-Roma
Sostegno alle fragilità sociali e qualità dei servizi
- Potenziamento dell’investimento complessivo sulle politiche sociali
- Indire, entro un anno, una “conferenza cittadina della socialità”, preceduta da un vasto e inclusivo lavoro preparatorio ( ampliando l’esperienza del progetto “Ancona città in comune”)
- Celere realizzazione del nuovo Inrca – Ospedale di Camerano, anche per alleggerire Torrette di funzioni che non possono continuare ad esserle proprie. A ricaduta i temi del Pronto Soccorso e Punto di primo intervento in città.
Recupero dell’attuale area Inrca e individuazione della sua destinazione a usi d’interesse generale
Sostegno alle fragilità sociali abitative favorendo progetti di co-housing e housing sociale diffusi( vedi esperienza Osimo).
Potenziamento delle politiche giovanili con maggiore coinvolgimento di questa fascia di popolazione e con la reale integrazione dei 17 mila universitari che, in gran parte, vengono da fuori ma che possono dare un forte contributo, anche di creatività e dinamicità, alla città.
Cultura come terreno da non penalizzare. Sostegno diffuso e valorizzazione del ruolo delle Muse e, soprattutto, della Mole come hub culturali del territorio
Ancona ha già una propria chiara collocazione e strategia sui principali servizi a rete: siamo consapevoli che da soli non si va – in termini di costi come di qualità – lontano e lavoriamo affinché progettualità, qualità e garanzie camminino, in tutti i settori, di pari passo.“Multiservizi” è una realtà consolidata e vogliamo augurarci che analogo cammino si realizzi in tema di gestione delle reti gas. Siamo perché si definisca un percorso di garanzia – per il servizio come per i lavoratori – in vista delle future gare per il trasporto pubblico locale, dove “Conerobus” è portatrice di esperienze di qualità. Sosteniamo con forza il lungo percorso per la costituzione di un’Azienda unica provinciale pubblica per la gestione dei rifiuti e chiediamo a tutti i candidati di impegnarsi senza opacità in tal senso.
Messa in efficienza della macchina comunale – per rispondere alla drastica riduzione degli organici e l’aumento delle competenze – attraverso un efficace confronto con le rappresentanze sindacali
Appalti: proseguire sulla linea del Protocollo firmato nel 2016. Non sono accettabili risparmi per i cittadini bastati su crescita della precarietà e calo di qualità dei servizi.