FINCANTIERI NUOVE FORME DI SFRUTTAMENTO LEGALIZZATO

26/07/2019 – Dopo le denunce e gli esposti fatti dalla Fiom di Ancona sul caporalato e su un sistema di elusione fiscale e contributiva per effetto delle paghe globali, ora lanciamo un grido d’allarme rispetto ad una nuova forma di SFRUTTAMENTO : l’ utilizzo del DISTACCO INTERNAZIONALE, cioè la possibilità per le ditte appaltatrici presenti in Fincantieri di subappaltare a ditte con sede legale fuori dall’ Italia e con il conseguente utilizzo di lavoratori stranieri e con il pagamento dei contributi fiscali e contributivi al paese di provenienza. E’ evidente che questa pratica che si sta diffondendo negli appalti Fincantieri , pur se legale, genera sfruttamento e aumenta le disuguaglianze, poiché si disgrega e precarizza il lavoro.
Inoltre diventa difficile fare delle verifiche sul rispetto del contratto applicato con il conseguente sfruttamento dei lavoratori e si aggira anche il Decreto Dignità visto che nel Distacco internazionale non ci sono regole sulle tempistiche di utilizzo dei lavoratori, né percentuali di utilizzo. Se questo è il futuro dei lavoratori in Fincantieri altro che i 1600 euro che l’amministratore delegato Bono promette con le sue dichiarazioni ufficiali. II problema non è , come dice l’ Amministratore Delegato , trovare degli operai, ma fare in modo che lavorino nel rispetto delle regole e del contratto nazionale. Per questi motivi,di fronte ad uno scenario sempre più complesso riteniamo necessario aprire un tavolo di confronto con il Governo e tutte le istituzioni anche a livello locale , per sconfiggere un sistema, che per diminuire i costi, sfrutta sempre di più i lavoratori e lede la loro dignità. Ci fa indignare che a queste condizioni ,nei cantieri italiani si costruiscono le navi più belle e costose del mondo .

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