FILT CGIL SU DEMOLIZIONE SILOS: E’ ORA DI DARE UNA RISPOSTA AI LAVORATORI CHE ASPETTANO DA 15 MESI DI ESSERE RICOLLOCATI ALLO INTERNO DEL PORTO. LA FILT CGIL MARCHE CHIEDE IL RISPETTO DEL PROTOCOLLO SUL PIANO DEL LAVORO DA PARTE DEGLI OPERATORI ECONOMICI

17/12/2019 – Il porto cambia  ma l’attuazione del Piano per il Lavoro, sottoscritto con organizzazioni sindacali,  associazioni datoriali e  ASDP (Autorità di sistema portuale),    che doveva servire per ricollocare i 13 lavoratori dei Silos tra Silos Sai e Silos Granai di Sicilia, non sta funzionando perché di questi   alcuni  si sono ricollocati, in qualche maniera da soli, per gli  altri 6 attualmente  esiste solo la disoccupazione, che sta diventando sempre più residuale. Il tutto mentre grandi aspettative si erano costruite per i disoccupati che la demolizione dei Silos ha creato e cioè dalla formazione regionale per riqualificarli alla ricollocazione presso gli operatori del porto, garantita in diversi incontri anche dal Comune di Ancona e dagli operatori economici.

Ora la Filt Cgil Marche confida nell’ incontro del 19 dicembre  dove  si ridiscuterà di protocollo sul Piano per il Lavoro per dare finalmente una soluzione definitiva  a questa vicenda. La Filt Cgil chiederà  una risposta immediata agli imprenditori che beneficeranno dei nuovi spazi e cioè chiederà a questi ultimi di farsi carico sin da subito di questa manodopera che, da oltre 15 mesi, non lavora.

La demolizione dei silos libererà una banchina complessiva di circa 350 metri con un retro banchina di 33 mila metri quadrati, che insieme all’area ex Bunge sulla quale si procede per l’acquisizione di ben 49 mila metri quadrati, creerà uno spazio complessivo di 82mila metri quadrati. Una grande opportunità per lo sviluppo delle attività portuali e per la creazione di nuova occupazione. E gli operatori del Porto interessati possono sin da subito utilizzare i lavoratori ex Silos.

La demolizione dei Silos di Ancona è una sfida per la modernizzazione del porto e guarda  all’evoluzione economica e al mercato che sta crescendo in maniera diversa nello scalo dorico. Pertanto, questo non può prescindere dall’impatto occupazionale e dalla necessità di ricollocazione  dei lavoratori e di riqualificazione di tutti gli operatori. La Filt Cgil  chiede il rispetto dei patti e del protocollo sottoscritto nel 2017.

Giovedì 19  si svolgerà un’ulteriore riunione del tavolo sul “Protocollo per la tutela del lavoro nel porto di Ancona”  e, per l’occasione, la Filt chiede risposte concrete e certe per questi lavoratori.

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