22/06/2021 – Per la Filt Cgil Marche, la vicenda della nomina del presidente dell’Autorità Portuale del mare Adriatico centrale risulta paradossale e imbarazzante sin dallo inizio e il rischio, a questo punto, è di dilatare i tempi oltremodo. In tal senso, la Filt Cgil Marche intende proporre a tutti gli operatori del porto di Ancona, d’inviare una lettera al ministro dei Trasporti, Enrico Giovannini. Obiettivo: chiedere una rapida decisione per la direzione del porto di Ancona.
Oggi e’ facile per qualcuno scaricare su altri la responsabilità di una scelta che nulla aveva a che fare con quanto previsto dalla riforma della legge sui porti, in particolare all’art. 8 comma 1: la nomina è del ministro d’intesa con i presidenti delle Regioni interessate. Se poi si sceglie un candidato privo delle caratteristiche previste dalla norma occorre anche assumersene la responsabilità . Ci piace ricordare che il Presidente rappresenta tutta l’Autority, nata dalle lotte dei lavoratori ,delle imprese e anche delle istituzioni locali che, con il tentativo dell’allora Ministro Lupi, avrebbero voluto il porto di Ancona raggruppato ai porti del nord adriatico facendogli perdere la sua collocazione di porto core di II livello. Fu grazie allo sciopero generale dei porti del 6 marzo 2015 che il Ministro Del Rio dette una accelerazione a quel cambiamento che chiedevano sia le parti sociali sia le istituzioni locali per non disperdere il patrimonio di competenze, collocato in un quadro europeo che fa riferimento alle reti TEN-T.
I numeri dell’Autority , oggi, nonostante il difficile periodo della pandemia dimostrano come quella scelta sia stata felice. E’ questo merita un salto in avanti con la nomina di un Presidente con competenze chiare e certe, così come prevede la legge, ma soprattutto legato al territorio. Infatti, all’ interno del porto entrano quotidianamente circa 6000 lavoratori con tutti i problemi che ciò comporta e cioè legalità negli appalti, salute e sicurezza, applicazione dei CCNL , autoproduzione e tanto altro e il presidente gioca un ruolo fondamentale nel sistema economico del porto. L’ immobilismo rischia di disperdere le opportunità di sviluppo delle Marche attraverso le grandi infrastrutture intermodali tema centrale nel PNRR .E l’ attendismo e una dilatazione dei tempi non sono più giustificati . Lo scalo ha bisogno di opere , in particolare per il Porto Internazionale di Ancona ,il completamento della banchina Marche, il
completamento degli spazi dietro la banchina , l’abbattimento di parte del vecchio molo per favorire l’ingresso più agevole dei traghetti, e altre opere ove si tenga insieme il tema della sostenibilità ma la necessaria ripartenza dello scalo dorico. Fondamentale è, infine, la realizzazione del collegamento con la viabilità nazionale che superi le difficoltà che da troppi anni pesano sulla città di Ancona e sull’economia del porto.