01/02/22 – La CGIL di Ancona – Funzione Pubblica e Coordinamento provinciale delle Donne – intendono esprimere pubblicamente ( dopo aver già agito privatamente) solidarietà e vicinanza alla lavoratrice del Comune di Chiaravalle per i gravi fatti riportati dalle cronache locali, nei giorni scorsi.
Coerenti con la nostra storia e cultura, siamo consapevoli che non tocca a noi formulare sentenze: abbiamo piena fiducia, anche in questo caso, nella magistratura e sappiamo che – in momenti come questi – occorre guardarsi da giudizi sommari e opinioni in libertà.
Ci sono però elementi che chiamano ognuno ad interrogarsi, ciascuno per il proprio ruolo sociale, politico e istituzionale; noi lo facciamo qui oggi, ma ne faremo oggetto di confronto con i lavoratori interessati – come nostro costume – nei prossimi giorni, con gli strumenti propri di un sindacato.
Forse farebbero bene a farlo anche gli Amministratori coinvolti, sebbene in termini molto diversi fra loro : restituendo ai cittadini di Chiaravalle quella serenità d’animo, nei confronti della propria comunità e di chi è chiamato a guidarla, che oggi è più che mai necessaria ed opportuna.
La CGIL nel condannare con forza ogni forma di violenza e di molestia dentro e fuori i luoghi di lavoro, ribadisce il proprio impegno nel contrasto di simili condotte, tanto più quando si verificano all’interno di contesti pubblici e istituzionali che, per primi, dovrebbero farsi garante del rispetto dei diritti della persona.
La violenza di genere va sempre condannata a prescindere e la lotta alla stessa deve essere condotta attraverso le armi del diritto, della legalità e della giustizia: prima di tutto,però, occorre un deciso cambiamento culturale.
Come sindacato, proviamo a fare la nostra parte: a cominciare dal continuo miglioramento dei CCNL, fino alla tutela nei singoli posti di lavoro e alla costruzioni e di Accordi specifici.
Pari opportunità e rifiuto di ogni molestia o violenza sono il succo del Protocollo firmato nazionalmente, nel 2016, da CGIL CISL UIL e Confindustria, poi declinato territorialmente nelle provincie marchigiane; mentre un analogo impegno fu alla base dell’Intesa del dicembre 2017 fra OO.SS., Regione Marche e circa 60 fra soggetti sociali e istituzionali.
La violenza di genere, infatti, non è un problema individuale che riguarda solo la vittima, ma va affrontato in maniera strutturale e collettiva a partire dalla costruzione di una consapevolezza sul tema e sugli strumenti esistenti per contrastare questi fenomeni.
E’ proprio la mancanza di consapevolezza anche da parte delle stesse vittime e la paura di esporsi al giudizio pubblico – oltre che , come in questo caso, alla (presunta) reazione del datore di lavoro – che rende spesso difficoltoso intercettare e contrastare le varie forme di violenza nei luoghi di lavoro.
A partire da tali considerazioni – a prescindere dalle sentenze che verranno – appare, quindi, ammirevole il coraggio dimostrato dalla lavoratrice del Comune di Chiaravalle nel denunciare alle autorità competenti quanto subìto.
Il nostro obiettivo e la nostra speranza spingono affinchè si possa,in tempi brevi, fare chiarezza sulla vicenda e, nel lungo periodo, non parlare più,in nessun contesto, della necessità di tutelare lavoratrici e lavoratori da molestie e violenze sul posto di lavoro.
Nel frattempo che ciò si realizzi, e che la giustizia faccia il suo corso, NON ABBASSIAMO LA GUARDIA!!!